LE CAPANNE DI COSOLA

grafico del percorso

Questo è un giro di media lunghezza e di media difficoltà, che attraversa i posti più alti dell' oltrepò ma presenta lunghi tratti in falsopiano in cui essere in gruppo facilita molto le cose. Sono presenti solo 3 salite, ma l' ascesa da Cabella Ligure a Capanne di Cosola ha un dislivello di 1000m, perciò non è da sottovalutare.
La partenza è da Rivanazzano, e ci si dirige verso la val Curone. Si prende la statale verso Tortona e dopo 4km in una curva verso destra si svolta a sinistra entrando a Casalnoceto e lasciando sino a Varzi la strada trafficata. Si attraversa il paese rimanendo sulla strada principale e dopo 3km in piano si arriva a Volpedo, paese di Pellizza, pittore conosciuto soprattutto per il quadro "il 4° stato". Si svolta alla seconda strada a destra, si prosegue su quella strada e si attraversa il Curone, fermandosi eventualmente al semaforo.
Si gira a sinistra in direzione S.Sebastiano risalendo la val Curone. La strada è in buono stato e abbastanza larga, generalmente in falsopiano ma con qualche lieve strappetto. Vengono attraversati Barca e Brignano Frascata prima di arrivare a San Sebastiano. Si svolta a sinistra ma subito dopo il ponte sotto il quale l' Arzola si getta nel Curone si gira a destra per andare a Dernice. Si continua su quella strada in leggero falsopiano sino al successivo bivio, dove ci si dirige a destra verso Dernice.
La prima parte è in falsopiano, dopo il ponticello invece comincia la vera salita, anche se la pendenza non supera mai il 10% e mediamente si attesta sul 5-6%. La carreggiata è larga e il manto stradale buono, il traffico scarso e il paesaggio discreto. L' unico punto che può dare problemi è dopo Fontanelle, dove ci sono 200m al 9% seguiti però da un tratto più facile. Gli ultimi 500m sono quasi piani e all' ombra, poi si è arrivati. Una curva secca a sinistra tra le case porta verso la val Borbera, e come per salire anche per scendere la strada ha pendenze lievi che a volte costringono a pedalare per mantenere velocità elevate. Il primo km è falsopiano, da Vigoponzo in poi si scende più decisi, ma sempre con pendenze normali, mentre la strada presenta crepe o dislivelli, anche se globalmente è in buono stato. Si continua sempre sulla stessa strada fino all' incrocio di Pertuso, dal quale si può vedere un distributore di benzina.
Si gira a sinistra verso Cabella Ligure. Sulla destra si possono ammirare il Borbera ma soprattutto le pareti rocciose che lo affiancano, pareti scavate dal torrente nei corso dei millenni e che formano i canyon della val Borbera, che però non vengono attraversate da questo itinerario. La risalita verso Cabella è un po' diversa da quella verso San Sebastiano: anche questa è in falsopiano, ma ci sono alcuni brevi tratti in cui la pendenza è seria, e altri di discesa, seppur brevi. Si attraversa Albera Ligure lasciandosi alle spalle le pareti rocciose e dopo qualche km si raggiunge Cabella Ligure.
Si attraversa il paese e quando ancora si è circondati dalle case inizia la lunga salita che porta ai 1500m di Capanne di Cosola. L' inizio è di leggera salita, ma dopo 2km spiana per i successivi 2 km. Si continua facilmente in falsopiano lasciandosi la val Borbera sulla destra e superando il bivio per Capanne di Carrega. La salita ricomincia a tirare, ma mai in modo eccessivo sino a Cosola. La strada è in discreto stato, con qualche buca o crepa ma mediamente a posto, il traffico ridotto e l' ambiente selvaggio, tutto all' ombra e con la parte alta del Borbera in fondo a destra.
L' arrivo a Cosola è meno ripido, ma subito dopo inizia la seconda parte della salita, più difficile della prima. Ci si può riposare un attimo nel paese e riempire le borracce, oppure continuare. La strada diventa forse più larga, ma spesso al sole, anche se l' ambiente rimane selvaggio senza abitazioni sino alla fine. Sulla destra si può ancora vedere il Borbera a tratti e le case di Cosola che diventano sempre più piccole. L' asfalto è discreto, un po' ruvido ma sostanzialmente bello, mentre la salita continua a salire anche se in modo discontinuo, prima tira al 10%, successivamente al 5%.
Capanne di Cosola appare quasi all' improvviso, subito dopo una curva nel bosco. Questa non è nemmeno una frazione, sono giusto un paio di edifici di cui uno è un bar-ristorante. La vista dalla cima non è male, si vedono la val Borbera, la val Trebbia e il monte Lesima con il suo ripetitore aereo.
Si scende per la stessa strada andando dritti al bivio per Pian dell Armà e al passo del Giovà. Da lì si ricomincia a salire verso Cima Colletta, una salitella mai ripida, tutta all' ombra e con traffico scarso. Si attraversa un bosco e la strada è piuttosto stretta, 2 macchine faticano a passare. Si passa accanto al bivio del monte Lesima, una salita durissima che in 2km porta al ripetitore aereo. Se si vuole si può tentare la scalata, ma le pendenze sono a doppia cifra, l' asfalto è rovinato e un 39x27 è obbligatorio.
La salita di Cima Colletta è praticamente finita, adesso inizia la discesa che come condizioni è simile alla salita, con strada stretta, pendenza mai eccessiva ma possibilità di sporco sull' asfalto. Si passa di fianco al rifugio ed ecco che comincia la discesa verso il passo del Brallo. La strada si allarga, ma diventa più ripida e spesso c'è della sabbia per terra, perciò consiglio prudenza nell' affrontare i tornanti. Seguendo sempre la strada si arriva al passo del Brallo.
La parte montana del giro è finita, ma mancano ancora 40km a Rivanazzano, oltre un terzo del giro, anche se composto da discesa e falsopiano discendente. La discesa dal Brallo è lieve e costringe a pedalare in vari punti. La strada è larga e in buono stato, ma il traffico non è trascurabile, il Brallo è un luogo di discreto interesse turistico, specie nei weekend. La strada non è quasi mai dritta, ma i tornanti sono pochi, 2 appena iniziato e 2 attraversando Sala. C'è uno strappetto a S.Margherita, ma volendo esagerare è possibile affrontarlo col 53. Dopo il ponte la discesa lascia il posto ad un falsopiano dove è necessario pedalare. All' incrocio si gira a sinistra per Varzi. Si tiene la strada principale in discesa sino all' uscita del paese, poi inizia la statale della valle Staffora.
La strada come ho scritto sopra è una statale, perciò il traffico può essere sostenuto, anche se generalmenete è tollerabile. Sino a Bagnaria la strada è tortuosa e con diversi tratti in discesa, da Bagnaria in poi ci si dirige verso nord-ovest invece che a ovest, e ci si poò trovare il vento che diventa contrario o a favore. La strada ormai è falsopiano e bisogna pedalare sino a Rivanazzano, dopo aver attraversato Ponte Nizza e Godiasco. Anche se da Bagnaria in poi la strada è meno tortuosa, sono ancora presenti numerose curve, perciò consiglio di non viaggiare affiancati. Alla rotondina di Rivanazzano si svolta a sinistra, si attraversa il ponte sullo Staffora e si arriva.

Questo giro non presenta pendenze particolari, però è lungo 115km e con quasi 2000m di dislivello è piuttosto impegnativo. Consiglio almeno un 39x25.
In ogni paese è possibile trovare un bar, così come è possibile trovare una fontana, anche se a volte non è sulla strada.
Consiglio inoltre di portarsi appresso una mantellina anche nelle giornate estive, in montagna il clima è imprevedibile e non sono rari dei temporali che non raggiungono i paesi più a valle.

Saluti, Pedra.


Posti attraversati: Rivanazzano, Casalnoceto, Volpedo, Brignano Frascata, San Sebastiano, Dernice, Albera Ligure, Cabella Ligure, Cosola, Capanne di Cosola, passo Giová, Brallo,Varzi, Bagnaria, Ponte Nizza, Godiasco, Rivanazzano.

Altimetrie: Dernice, Capanne di Cosola.

Foto dell' itinerario

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